Mercato azionario: occhi puntati su utility, automotive e big tech
I mercati finanziari sono ancora sotto pressione, ma finalmente inizia ad intravedersi la luce in fondo al tunnel. Ovviamente è impossibile fare delle previsioni con certezza, però gli analisti sono convinti che ci siano tutti gli ingredienti per essere ottimisti. Le buone notizie arrivano soprattutto dagli Stati Uniti: l’inflazione sembra aver intrapreso definitivamente una parabola discendente ed il mercato del lavoro si è dimostrato più forte del previsto.
Il pericolo che si verifichi una recessione si fa quindi meno concreto e non è escluso che, se le cose continueranno ad andare nel verso giusto, ci possa essere un atterraggio più soft del previsto. A beneficiarne sarà soprattutto il mercato azionario. L’andamento dei principali indici di borsa in questa fase iniziale del 2023 fa intuire che c’è ottimismo anche tra gli investitori: cerchiamo di capire cosa aspettarci dai settori delle utility, dell’automotive e dei big tech.
Il settore delle utility al centro dell’attenzione degli investitori
Prima di proseguire è necessario ribadire una cosa: il fatto che ci sia fiducia nel futuro non significa che l’inflazione e di conseguenza le mosse delle banche centrali non continuino a condizionare pesantemente lo scenario. Per questo è importante riuscire ad individuare gli asset ed i settori che non solo abbiano una buona potenzialità di rendimento, ma che siano anche in grado di offrire una buona protezione del capitale anche in un contesto di inflazione alta.
Infatti molte persone si sono orientate verso il trading online su azioni del settore utility, poichè le imprese che offrono o gestiscono i servizi per i cittadini solitamente hanno fondamentali solidi e i loro titoli sono anticiclici, quindi in grado di resistere anche ai momenti di elevata volatilità. In questo momento gli occhi degli esperti sono puntati su azioni come quelle della SSE e quelle della Energias de Portugal.
Cosa aspettarsi dal comparto dell’automotive
L’ottimismo a cui abbiamo fatto riferimento in apertura filtra anche nel settore dell’automotive: se si considerano i cinque principali mercati europei, a gennaio il numero delle vendite di auto è cresciuto del 12% rispetto al dato dell’anno scorso. È una crescita non omogenea, ma che merita comunque di essere tenuta in considerazione. Bisogna poi pensare ai nuovi provvedimenti varati dall’UE in merito alla transizione energetica, che dovrebbe mettere il Vecchio Continente al centro del mercato per quanto riguarda il comparto dei veicoli elettrici.
In cima alla lista dei titoli consigliati dagli analisti ci sono Stellantis, Tesla, General Motors e Toyota. Anche se c’è meno entusiasmo su di loro, vanno monitorate anche le azioni Volkswagen, Mercedes-Benz, BMW e Renault. Ma per sfruttare le nuove spinte verso l’elettrico si può pensare anche oltre alle case automobilistiche, puntando pure sulle imprese che producono batterie: vanno segnati sul taccuino i nomi di Samsung SDI, SK Innovation, LG Chem e Gangfeng Lithium.
Le difficoltà delle Big Tech sul mercato azionario
Sul mercato azionario il 2023 doveva essere l’anno della rinascita per i titoli tecnologici. Purtroppo le cose per il momento non stanno andando così. Le grandi aziende del settore hanno attraversato un periodo particolarmente difficile e in queste settimane un po’ tutte le Big Tech hanno dovuto effettuare degli importanti tagli al personale. Le imprese devono fare i conti con la ricerca di un nuovo equilibrio dopo il boom causato dalla pandemia e le successive difficoltà.
Le prime difficoltà erano collegate alla crisi dell’approvvigionamento dei semiconduttori. Poi c’è stato un calo della domanda da parte dei consumatori, che era cresciuta a ritmi impressionanti durante i periodo della pandemia, ma anche una riduzione dei ricavi pubblicitari. Non sarà facile raggiungere un nuovo bilanciamento e potrebbe servire parecchio tempo. A meno che non arrivi una nuova rivoluzione tecnologica che possa rimescolare le carte.