Eraclito, il filosofo greco detto l’oscuro: storia, opere e curiosità
Eraclito è un filosofo greco nato ad Efeso in Asia Minore. La sua personalità è caratterizzata da un ‘indole altera e superba,è contrario al regime di natura democratica che domina la sua città. Si rifugia nel tempio di Artemide e in questo luogo sacro conduce una vita molto isolata.Durante questo periodo particolare della sua esistenza scrive un’opera intitolata “peri physeos” nella quale espone il suo pensiero. La stesura del libro fa si che il filosofo venga soprannominato “skoteinòs“, ossia l’oscuro. Eraclito dedica il libro ai suoi scarsi discepoli, poiché,secondo la sua indole aristocratica non vede di buon occhio il volgo , egli dichiara “gli uomini sono privi d’intendimento e, pur avendo prestato orecchio, assomigliano ai sordi“. Eraclito muore nel 480 a.C..
L’uomo centro della filosofia di Eraclito
Eraclito è il primo filosofo che pone l’uomo come elemento centrale nella sua ricerca e nelle sue opere. Infatti, l’uomo deve cercare la verità nel suo animo, egli sostiene che l’individuo si lascia facilmente distrarre dalle falsità perdendo di vista la verità e il senso della vita lungo la sua strada. Egli sostiene “Ma agli altri uomini (ovvero coloro che non colgono la verità) rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo“, Il filosofo critica i più famosi pensatori dell’epoca sostenendo che sono solo degli esseri superficiali e non colgono la verità. A questa categoria appartengono personaggi quali Omero, Esiodo ed Ecateo.
Filosofia concetti di ragione e parola
Interessante notare come oltre l’uomo, Eraclito pone alla base del suo credo il logos ossia la verità, la legge universale del cosmo. È legge divina, legge cosmica e principio che ci riporta alla physis, secondo cui tutte le cose nascono e muoiono. Il seconda significato di logos, in latino ratio, è rappresentato dalla ragione umana, quell’intelligenza comune ad ogni essere umano, che è alla base della legge universale. Per finire il terzo significato , il più tipico, è “discorso, parola”. La ragione umana esplica e si fa portavoce della legge universale.
Il logos (parola) ci riporta per il tramite del suo stesso divenire al concetto di logos come (la ragione umana) e di logos come (l’armonia dell’universo). Tutti questi concetti sono affidati all’uso della parola , e non si fa riferimento alla lingua scritta, in un periodo storico in cui l’oralità viene utilizzata come mezzo di diffusione e di trasmissione del sapere. Scrive il nostro filosofo che il logos (di cui parla nelle sue opere) è un qualcosa che appartiene ad ogni essere umano ma pochi sanno cogliere “Filosofo è colui che segue la via della verità, cosa che solo pochi sono in grado di fare”, Questo è il pensiero di Eraclito e la sua visione aristocratica.
Conclusioni
Il mondo è costituito dalla lotta dei contrari, Questo divenire cosmico rappresenta ogni “contrario” che si trasforma nel suo opposto: “questi infatti mutando son quelli e quelli di nuovo mutando son questi“. Il mondo muta grazie ad una legge interna, il logos. l’incessante legge del divenire che promana dalla lotta dei contrari. “pantha rei”, tutto scorre. Eraclito rappresenta agli occhi dei contemporanei un filosofo attuale, moderno e del divenire per eccellenza.