Conti correnti business: quali opportunità per ditte individuali e lavoratori autonomi?
Il c/c business è un conto dedicato per le imprese e le realtà lavorative. È obbligatorio per le società di capitali, per le società di professionisti, per le ditte individuali e le società di persone con più di 400.000 euro di fatturato. Anche in quei casi nei quali non c’è obbligo di aprire un conto business, la cosa può essere comunque conveniente, poiché la gestione separata delle spese aziendali e private è più ordinata e facile da tenere sotto controllo.
Caratteristiche dei c/c business
Si tratta di conti studiati per venire incontro alle esigenze di chi ha un’azienda o svolge un’attività professionale, pertanto si possono individuare proposte che mettono a disposizione i servizi adatti alla propria realtà. Ci sono delle soluzioni di base che contemplano solo il servizio bonifici, mentre alcuni potrebbero aver bisogno anche di altre cose come il libretto degli assegni e le carte di credito aziendali per i dipendenti.
Può essere importante oggigiorno la possibilità di una gestione telematica, che può risultare più snella e pratica, oltre che particolarmente funzionale in caso più collaboratori debbano effettuare l’accesso al conto simultaneamente. Per quanto riguarda i costi, essi sono variabili; indicativamente, si può affermare che l’apertura di un c/c aziendale si aggira tra gli 0 e i 200 euro l’anno. I costi dipendono da spese fisse e da quelle connesse alle operazioni effettuate.
Conti correnti per le ditte individuali, quali aspetti considerare
I conti correnti business disponibili sul mercato sono numerosi e, a seconda esigenze dell’azienda è possibile sceglierne uno che abbia più o meno funzionalità. Ad esempio esistono soluzioni per le ditte inviduali pensate per rispondere a particolari necessità, come la possibilità di pagare gli F24. Inoltre poter eseguire questa operazione direttamente online, è un aspetto importante per ottimizzare i tempi e i costi che richiederebbe recarsi personalmente in banca ed affidarsi quindi ad un intermediario. Inoltre, diversi conti per ditte individuali comprendono il canone per il POS, indispensabile per chi opera direttamente a contatto con i clienti. Se si ha, poi, bisogno di linee di credito, si badi che il c/c di interesse le preveda.
Lavoratori autonomi: quale conto corrente scegliere
Sul mercato sono presenti numerose proposte pensate per lavoratori autonomi che hanno la necessità di gestire in maniera sicura le proprie finanze. In generale, si tratta di soluzioni che comprendono bonifici, carte di debito e di credito, l’opportunità di amministrare la contabilità; alcune proposte offrono anche la possibilità di inviare F24. Il c/c per freelance è simile a un comune conto a cui si aggiungono servizi specifici. Questi variano in base all’istituto di credito interessato, in base al conto nello specifico e al fatto se esso sia gratuito o meno. I c/c gratuiti sono perlopiù quelli online. In ogni caso, i conti per lavoratori autonomi sono piuttosto simili, quindi si scelga quello che fa più al proprio caso valutando costi e servizi.
Autonomi e freelance non hanno l’obbligo di dotarsi di un c/c dedicato. È comunque, però, conveniente optare per un conto business, semplifica la gestione dei movimenti della propria realtà, evita la confusione e rende più agevole e chiara la consultazione dei dati relativi al flusso di denaro in entrata e in uscita, oltre a facilitare possibili controlli dell’Agenzia delle Entrate. Si pensi, poi, alla sentenza della Corte di Cassazione n. 32427 del 11 dicembre 2019, la quale afferma che i versamenti fatti sul c/c intestato a un lavoratore autonomo o ai familiari sono da considerarsi ricavi relativi all’attività libero-professionale.