Atlante mitologia: storia e curiosità del Re della Mauritania

Atlante mitologia: storia e curiosità del Re della Mauritania

I miti e le leggende Greche sono tra i racconti più belli da leggere e da immaginare, soprattutto se si parla di eroi, Dei e creature mitologiche.

Molti nomi infatti possono essere collegati ai personaggi di questi libri, e anche a spiegare certi fenomeni naturali, gli antichi Greci avevano una spiegazione per queste cose, ovvero c’era una divinità che controllava un elemento come il cielo, il mare e anche la morte e la guerra.

Ovviamente anche per spiegare perché il cielo e la terra non venivano mai in contatto c’era una spiegazione logica, qualcuno era in grado di tenerli separati e, grazie al racconto delle 12 fatiche di Ercole sappiamo chi è: Atlante.

Ecco la storia di questo personaggio, perché è costretto a reggere il cielo e chi lo ha punito.

Storia

Da non confondere con il figlio di Poseidone e di Clito, il gigante Atlante è figlio del Titano Giapeto e dell’oceanina Climene, insieme ad altri tre personaggi fondamentali, che sono i suoi fratelli Menezio (che fu un argonauta e padre di Patroclo), Epimeteo (colui che ha convinto Pandora ad aprire il vaso donatole da Zeus) e Prometeo (colui che ha donato il fuoco agli uomini).

Fu re della Mauritania (oggi chiamata Repubblica Islamica Mauritania) e fu padre delle padre delle Esperidi (figure di donne che proteggono l’albero di pomi d’oro della Dea Era e di Calipso, Nereide che vive nell’isola nascosta di Ogigia.

Durante la guerra della Titanomachia, battaglia in cui vennero convolti Zeus e i suoi fratelli e le sue sorelle contro le divinità che c’erano prima, i Titani tra cui il loro padre Crono che, per evitare questa perdita del trono per mano del figlio, al momento della nascita di Poseidone, Hades, Era, Demetra ed Estia, li inghiottì, ma Rea riuscì a salvare Zeus e a nasconderlo finché non tornò adulto e forte e salvò i fratelli.

Durante questa battaglia in pochi non ne presero parte, come ad esempio Prometeo, ma i fratelli Atlante, Menezio ed Epimèteo si schierarono dalla parte di Crono ma furono battuti dagli Dei e, una volta finita la battaglia Zeus li punì tutti e diede al titano il compito di sorreggere il cielo sulle spalle.

Da quel giorno Atlante maledice Zeus per la sua punizione divina, inoltre ha cercato di imbrogliare Ercole lasciandogli da sorreggere il cielo per recuperare i pomi d’oro dall’albero, ma Ercole riuscì a non cadere nella sua trappole e riuscì con l’inganno a ridare il cielo ad Atlante facendolo arrabbiare molto di più.

Curiosità

Un altro personaggio con cui ebbe a che fare fu Perseo, figlio di Danae e di Zeus (che sotto le vesti del marito e re di Danae riuscì a giacere con lei), dopo un litigio tra i due Perseo, che ancora aveva la testa di Medusa con sé, gliela mostrò così il gigante si pietrificò e da quel giorno nacque la catena montuosa a nord dell’Africa.

Una notizia che quasi nessuno sa è che, prima della guerra della Titanomacha, egli era ritenuto come un personaggio colto ed intelligente, grande studioso dell’astrologia e fu il primo a spiegare e a rappresentare la terra con l’ausilio di una sfera, per questo molte statue di Atlante sono raffigurate con lui che sostiene una grande sfera che rappresenta il cielo.

A lui inoltre è dedicata il nome della prima vertebra della nostra colonna vertebrale che sostiene il cranio, perché come il gigante sostiene la volta del cielo, la vertebra sostiene la testa di ogni persona.

Federica