Giochi: dal 2008 raccolta in crescita (+80%) ma spesa stabile sotto i 20 miliardi di euro
I dati che andremo a presentare sono la risultante di un’analisi condotta dal vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Alessandro Aronica, che si è proposto di comparare il trend dei dati di spesa nei giochi degli italiani tra il 2008 e il 2015.
Negli anni che intercorrono tra il 2008 e il 2011 la spesa per il gioco legale è cresciuta complessivamente di quasi 3 miliardi. Da questo momento in avanti ha vissuto un certo ridimensionamento ma fino al 2015, anno in cui si è verificata una lieve ripresa che l’ha riportata ai livelli del biennio 2012-2013.
Considerando il circuito regolamentato AAMS , le perdite effettive dei giocatori non trovano una corrispondenza con le dinamiche riferite alla raccolta. Tra il 2008 e il 2011 la spesa rappresentava circa il 30% della raccolta, successivamente la quota si è stabilizzata intorno al 20%. Ad una raccolta quasi doppia (+80%) in tale intervallo di tempo, corrisponde un incremento molto più contenuto per quanto riguarda la spesa (+12%), nonostante l’introduzione di nuovi giochi e modalità di gioco, (dalle scommesse virtuali al betting exchange) degli ultimi anni. Nel 2015 la spesa netta del settore ha riportato un +13%, corrispondenti a 821 milioni di euro rispetto al 2014. Una risalita da amputarsi all’efficacia delle azioni messe in campo nella lotta al gioco d’azzardo illegale.
Chi scende
Ippica: -74%. Il segmento è passato negli ultimi otto anni dai 704 milioni di euro di spesa del 2008 ai 181 milioni del 2015.
Giochi a base sportiva: -17%. Da 946 a 785 milioni di euro
Lotto: -8,7%. Da 2.502 milioni di euro a 2.283.
Gratta e Vinci: -19%. Da 3.037 a 2.460 milioni di eiro
Bingo: 68%. Da 1.478 a 474 milioni di spesa.
Chi sale
Apparecchi da intrattenimento: + 78%. La spesa è passata in otto anni da 5,3 a quasi 6,7 miliardi di euro.
Spesa in termini di incidenza percentuale di ogni singolo gioco
Slot: generavano un terzo del totale delle giocate complessive in Italia. Attualmente la percentuale è salita al 56%, più di una giocata su due.
Giochi a base ippica: incidono per l’1% rispetto al 5% del 2008.
Lotto: la spesa è scesa dal 16% al 13%.
Gratta e Vinci: calo dal 19% al 14%.
Bingo: calo dal 9% al 3%.
Giochi numeri a totalizzatore: quota più che dimezzata, dal 10% all’attuale 4%.
L’aspetto erariale si è mantenuto su una dinamica sufficientemente stabile, compresa tra gli 8,2 e i gli 8,9 miliardi di euro, con gli apparecchi (AWP e VLT) che forniscono più del 50% dell’introito erariale