Colorazione di Ziehl Neelsen: come si effettua? A che serve questo test?
La colorazione di Ziehl – Neelsen è una tecnica utilizzata nella batteriologia e microscopia, per l’individuazione di micobatteri. In particolare, questa tecnica viene utilizzata con il Mycobacterium tubercolosis, ovvero il responsabile della tubercolosi.
Si tratta, inoltre, della migliore metodologia per l’individuazione di patologie ad eziologia micobatterica, facendo particolare attenzione al Mycobacterium leprae, Mycobacterium kansasii, Mycobacterium bovis, Mycobacterium africanum, Mycobacterium avium complex, e tutti i micobatteri afferenti a queste tipologie.
Questi batteri sono alcool – acido resistenti, e proprio per questo motivo possono essere individuati facilmente con questo test.
La colorazione Ziehl – Neelsen prende il nomeda due medici tedeschi che l’hanno ideata: Franz Ziehl (microbiologo), e Friedrich Neelsen (patologo).
In questa tecnica si utilizza la Carbolfucsina, e rientra tra le colorazioni differenziali e di contrasto.
Che cos’è la colorazione di Ziehl – Neelsen, e come funziona
La colorazione rientra nelle tecniche di contrasto, in cui si utilizzano delle sostanze in cui i micobatteri si legano ai colori.
Per questa tecnica si utilizza la carbolfucsina come colore primario, e il blu di metilene come secondario. In alcune metodiche si utilizza anche il verde di malachite.
Il principio è che i micobatteri che non si decolorano al contatto con la miscela di acido – alcool, saranno visibili al microscopio come bacilli colorati di rosso. Il resto della colonia batterica assorbirà il metilene.
Si utilizza per individuare diverse specie di micobatteri, tra cui Mycobacterium leprae, Mycobacterium kansasii, Mycobacterium bovis, Mycobacterium africanum, Mycobacterium avium complex e Mycobacterium tubercolosis.
Come si esegue il test
Per eseguire il test è necessario prima di tutto procurarsi il materiale. Servirà un vetrino porta oggetto per microscopio, la fucsina, un decolorante composto da 3ml di acido cloridico, e 97ml di etanolo, e infine il blu di metilene.
Per prima cosa il vetrino deve essere coperto con carbolfucsina. Quindi, scaldare lentamente fino alla formazione dei primi vapori. Attenzione, questi ultimi sono tossici, proprio per questo motivo il passaggio si svolge sotto cappa chimica.
Lavare di conseguenza il vetrino con acqua, e passarlo quindi con la miscela decolorante. Lavare ancora con acqua di fonte, e aggiungere del colorante di contrasto, ovvero il blu di metilene. Il liquido deve rimanere in posa sul vetrino per almeno trenta secondi.
A questo punto, lavare un ultima volta il vetrino con acqua di fonte, e leggere questo al microscopio. Il livello di ingrandimento utilizzato è 100x ad immersione.
I bacilli acido resistenti saranno di colore fucsia o rosso, e saranno ben visibili rispetto allo sfondo blu.