Gonnellino maschile sardo: caratteristiche, storia e curiosità sul ragas
Il ragas è un gonnellino maschile tradizionale sardo, indossato in epoca molto antica in occasione di eventi speciali e festività. Faceva parte del costume da uomo, ed era utilizzato dal 1700 al 1800.
Il ragas è stato abbandonato in seguito allo sviluppo dell’isola e dei sempre più frequenti scambi commerciali, e si è deciso di adottare un abbigliamento più commerciale.
All’epoca, il Raga veniva sempre accompagnato da un gilet di pelle di capra, e una camicia, oltre che alle Calzas, gli stivali tipici sardi. Per le donne, invece, vi era la Unedda, la versione femminile del Ragas. Questa era lunga e pieghettata, tipica della regione.
Oggi viene comunque indossato per celebrazioni di paese tradizionale, dove chi vuole indossa ancora le vesti tradizionali dell’epoca.
Che cos’è il Ragas: descrizione del gonnellino maschile sardo
Il ragas, o rhagos in dialetto sardo, è un gonnellino corto plissettato, che si porta alla vita, e che scende fino a circa tre quarti della gamba. Prodotto in panno o in orbace, ovvero un tessuto di lana resistente e impermeabile, tipicamente di colore nero con bordi rossi o blu. Dal davanti al dietro scorreva una posola, che ne univa i bordi davanti. Sui fianchi vi erano delle asole a punto festone, dove passavano i lacci.
Il ragas veniva indossato insieme ad altri indumenti, tra cui le calzas, ovvero degli stivali tradizionali che si chiudono da un lato grazie ad un laccio, il Cortu, il tipico doppiopetto sardo, il Best’e Pedde, un gilet di pelle di capra, e la Camija, una camicia in cotone bianco o in lino.
Il costume completo può essere ancora oggi indossato in occasione di feste locali, per preservare la tradizione antica della regione e per trasmetterla alle future generazioni.
La Unedda: la versione femminile del gonnellino sardo da uomo
Anche le donne indossavano abiti tradizionali durante le festività e celebrazioni.
La Unedda trae origini dalle vesti greche, di cui l’isola ha subito l’influenza. Si tratta di una gonna lunga e pieghettata, tipicamente di colore nero, o rosso. Il tessuto era in panno o orbace, in base alla classe sociale da cui proveniva la donna che la indossava.
Tale gonna si indossava con altri capi, tra cui un bustino, la camicia, e un giubbetto.
Anche in questo caso, il costume viene tutt’oggi indossato in occasione di feste tradizionali, come quelle di paese, in cui, chi lo desidera può indossare queste vesti e lanciarsi in balli tradizionali.