Gli atti di morte: come vengono corretti gli stati civili?
Quando un caro amico viene a mancare, è obbligatorio modificare le modalità di redazione dell’atto di morte, la quale viene disciplinata dagli articoli 73 e 72 del D.P.R 396/2000. All0interno di questi articoli si prevedono quali sono, operativamente, le modalità attraverso cui deve essere realizzata la dichiarazione: nelle 24 ore che seguono l’ora del decesso e non oltre per mezzo di un qualsiasi familiare, delegato o convivente del defunto. Dal moment in cui il defunto si trova all’interno di un ospedale o in una casa di cura, sarà necessario che il direttore dell’ospedale invii all’ufficio anagrafe lo stato civile dell’ex paziente insieme ad un avviso di morte. Questo protocollo ha degli effetti notevoli sulla redazione dell’atto i sé. Diversamente avviene quando la comunicazione invece è fatta da un familiare.
La dichiarazione per mezzo di un familiare o di un medico: cosa cambia?
Quando il congiunto o delegato del defunto si occupa di rendere la dichiarazione, previa morte in casa o fuori dall’abitazione, l’ufficio dello stato civile, ovvero il comune di riferimento, ottiene la comunicazione riportandola all’interno della parte I del registro destinata agli atti di morte. Se il direttore dell’ospedale invece è colui che si occupa di inviare l’avviso di morte, l’ufficiale di stato civile si occuperà di formare l’atto per inserirlo nella parte IIB del registro.
Ovviamente la dichiarazione viene, in entrambi casi, considerata separatamente dal rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie per gestire il corpo del defunto in seguito alla morte (come la cremazione, il seppellimento o il trasporto). Di estrema importanza è che l’atto di morte venga realizzato immediatamente nel caso in cui i familiari abbiano il compito di rendere la dichiarazione, perché questa deve essere redatta in tempi veloci, specialmente nel caso in cui l’avviso di morte si è ottenuto.
Differenza tra il certificato di morte e l’estratto di morte
Sebbene il certificato e l’estratto di morte siano molto simili come documenti, esistono delle differenze di contenuto. Mentre il certificato di morte infatti è un documento con il quale si certifica il decesso di una persona, ed in cui vengono riportate le informazioni fondamentali per la descrizione dell’evento e della persona, l’estratto di morte ha contenuti di diversa natura. L’estratto di morte infatti, oltre alle medesime informazioni che si possono trovare nel certificato, possiede dati aggiuntivi come il nominativo del coniuge, la maternità o la paternità, motivo per cui viene utilizzato per fare annotazioni presenti all’interno dell’atto. Clicca qui per maggiori informazioni e per entrare in contatto con una realtà che può operativamente gestire queste tipologie documentarie.